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 "Simu Briganti" è il 1° CD dei LiraBattente, uscito a Gennaio 2012

Il disco include 12 brani, al ritmo di Tarantella, Pizzica e Tammurriata. Alcune di queste canzoni attingono dalla civiltà contadina di un tempo, quando si intrattenevano i bambini con le filastrocche…. (‘Na vota c’era cu’ c’era), si educavano i propri figli attraverso i proverbi.. (Mi ricordu eramu ziti), si facevano le dichiarazioni d’amore attraverso le serenate…(Serenata all’usu anticu), si lavorava cantando, si dormiva in letti di paglia, al lume di candela…( Aund’iru a finiri chidi tempi).

Altre, della canzoni incluse nel CD, si rifanno alla storia del sud Italia durante la 2° metà dell’800, quando furono cacciati i Borboni ad opera di Garibaldi…. (Li tempi di Burbuni su finiti), ma si venne a creare la difficile situazione storica dell’Italia post-unitaria, con la nascita del brigantaggio….(Liberi e senza patruni), la sua persecuzione da parte del Governo Piemontese…. (Simu Briganti), il doloroso fenomeno dell’emigrazione….(Serenata alla Calabria), fino ad arrivare a raccontare la storia di uno dei più famosi briganti d’Italia… (Il Brigante Musolino).

Sotto, potete ascoltare le demo del CD “Simu Briganti”.

Al disco hanno preso parte alcuni insegnanti del Conservatorio "F. Torrefranca" di Vibo Valentia, quali il M° Mario Stefano Petrodarchi, che ha suonato il bandoneon nel brano “Aund’iru a finiri chidi tempi”; il M° Pasquale Lorenzo che ha suonato la pipita nei brani "Mi ricordu eramu ziti" e "Na vota c'era cu...c'era.."; il M° Vittorino Naso che ha suonato le percussioni nel brano "Aund'iru a finiri chidi tempi"; ed altri importanti musicisti del panorama musicale popolare quali il M° Francesco Loccisano, che ha suonato la chitarra battente e Adele La Face che ha registrato i cori.

La recensione della copertina del disco è stata affidata al Prof. Maria Luigi Lombardi Satriani, Docente presso l’Università “La Sapienza” di Roma.

La copertina del Disco è stata realizzata da un quadro "Scena di brigantaggio" di un pittore anonimo del 1850, custodita presso il Museo del Risorgimento di Bologna.

 

Ecco l’elenco dei brani:             

1.Simu Briganti (Testo e Musica di F. Pontoriero) 4.03
 
2. Serenata alla Calabria (Testo e Musica di F. Pontoriero) 4.20
 
3. Figghja mia nesci e balla (Adattamento Testo e Musica di F. Pontoriero) 3.52
 
4. Na vota c’era cu c’era (Adattamento Testo e Musica di F. Pontoriero) 4.35
 
5. La ninna du briganteju (Adattamento Testo e Musica di F. Pontoriero) 4.20
 
6. Mi ricordu eramu ziti (Adattamento Testo e Musica di F. Pontoriero) 3.44
 
7. Li tempi di Burbuni su’ finiti (Testo e Musica di F. Pontoriero) 4.08
 
8. Aund’iru a finiri chidi tempi ((Testo e Musica di F. Pontoriero) 3.29
 
9. Serenata all’usu anticu (Adattamento Testo e Musica di F. Pontoriero) 4.40
 
10. Liberi e senza patruni (Testo e Musica di F. Pontoriero) 3.51
11. La Taranta ( (Adattamento Testo e Musica di F. Pontoriero) 3.12
 
12. Lu Briganti Musulinu (Testo e Musica di F. Pontoriero) 4.04
 
 

 
 

1. Simu Briganti

Il fenomeno del brigantaggio assunse una tale proporzione che il governo dell’Italia Unita intraprese una vera e propria guerra per sconfiggerlo. Nel 1865 inviò infatti 120.000 soldati nelle zone occupate dalle bande di briganti, uccidendo circa 5.000 briganti e portando alla definitiva sconfitta del brigantaggio.
Di questa triste pagina della storia d’Italia tratta questa canzone dal titolo “Simu briganti”.
E’ un dialogo tra un padre ed un figlio. Il figlio dice al padre:”Scappiamo, sono arrivati i militari, ci vogliono uccidere”. Il padre risponde al figlio: “Voglio combattere e se è necessario anche morire per la libertà”. A quel punto anche il figlio capisce che bisogna lottare, combattere e se è necessario, anche morire per la libertà.
(Testo e Musica di Franco Pontoriero)

2. Serenata alla Calabria

Tarantella che celebra le bellezze, le tradizioni e la storia della Calabria: terra di sbarchi e di emigrazioni, terra “di suli e di mari”, terra di contadini e di pescatori, che..... “quandu spunta ‘a luna du fundu di lu mari, tutti ‘nta la piazza, pronti ad abballari” .
(Testo e Musica di Franco Pontoriero)

3. Figghja mia nesci e balla

Nella tradizione culturale calabrese c’è sempre stata la tendenza di attribuire  dei desideri sessuali
anche a preti e monaci. Ne è un esempio questa ironica tarantella dove un monaco rivela apertamente le sue intenzioni nei confronti di una bella ragazza. (Rielaborazione testo e musica di Franco Pontoriero)

4. Na vota c’era cu c’era

Tarantella il cui testo è stato estrapolato dalle più simpatiche filastrocche. 
I genitori ed i nonni di due o tre generazioni fa, per fare stare buoni i propri bambini,  raccontavano loro le filastrocche.
Erano queste delle frasi senza senso, legate tra loro dalla rima, ma che avevano però, la capacità di attrarre l'attenzione dei bambini e di farli stare buoni.
Oggi sta scomparendo sempre di più l'abitudine di raccontare le filastrocche e questa raccolta, qui  musicata, vuole essere un semplice contributo per il recupero e la valorizzazione delle tradizioni di un tempo.
Adattamento Testo e Musica di Franco Pontoriero

5. La ninna du briganteju.

Toccante poesia del poeta Vibonese Vincenzo Ammirà  (1821-1898) rielaborata  e  musicata da Franco Pontoriero. E’ una ninna nanna che una madre canta al proprio figlioletto, rimasto orfano di un padre brigante, ammazzato dai piemontesi.
Adattamento Testo e Musica di Franco Pontoriero

6. Mi ricordu eramu ziti

Tarantella il cui testo è stato estrapolato dai più famosi proverbi calabresi.
I proverbi sono delle massime che contengono regole o consigli espressi in maniera sintetica o anche in sotto forma di metafora. Essi sono il frutto dell’esperienza comune e rappresentano la saggezza dei popoli. Infatti, molti anni fa, i nonni o i genitori impartivano lezioni di vita ai propri figli, proprio attraverso queste massime. Noi crediamo che i proverbi rappresentino pur sempre un patrimonio culturale da difendere e da preservare, visto che ci lasciano una traccia di epoche passate indicandoci quale cammino hanno percorso i nostri antenati.
Adattamento Testo e Musica di Franco Pontoriero

7. Li tempi di Burbuni su finiti

Tarantella che descrive lo stato d’animo del popolo Calabrese dopo la cacciata dei Borboni ad opera di Garibaldi. Dopo tanti anni di tirannia, tutta la gente del sud  era felice per la tanto sospirata libertà: tutti si riversavano nelle strade, cantando e ballando   la tarantella al suono delle zampogna, delle pipita, della lira, dell' organetto e della chitarra battente.
(Testo e Musica di Franco Pontoriero)

8. Aund’iru a finiri chidi tempi (Serenata per i Contadini del Poro)

E’ una serenata che rievoca la civiltà dei contadini del “Poro”, ormai scomparsa da tempo, quando “ ‘u granu si mitiva cu’ cuzzuni sutta ‘u suli e cantandu na canzuni”, quando  “li figghjoli ‘nta li sporti subba  i scecchi,  pi li strati chini i petri  e di palacchi…”. Momenti, questi, di una civiltà contadina dalla quale proviene e appartiene l’autore della canzone.
(Testo e Musica di Franco Pontoriero)

9. Serenata all’usu anticu

Serenata che celebra la bellezza di una tipica ragazza calabrese, proprio come si faceva un tempo, attraverso la quale l’amante dichiara il proprio amore alla persona amata: “Figghiola, mi ‘ndi vegnu a passu a passu, avanti a porta tua pigghiu possessu.
Affaccia a la finestra ‘mu ti viu,  cà pì l’amuri toi cc’avanti staju”.
Rielaborazione testo e musica di Franco Pontoriero

10. Liberi e senza patruni

Canzone che descrive lo stato d’animo dei vari tipi di briganti: giovani che volevano sfuggire al servizio militare; contadini che lottavano per avere un pezzo di terra da coltivare; ex galeotti liberati da Garibaldi; ex sottufficiali del dissolto esercito Borbonico ecc. Tutti al grido:” Liberi e senza patruni” !!!!!!
(Testo e Musica di Franco Pontoriero)

11. La Taranta

Lavorando nei campi a piedi nudi, spesso le contadine del Poro venivano morse da piccoli ragni, e si mettevano a saltare, ballando cosi la “taranta”.........
(Rielaborazione testo e musica di Franco Pontoriero)

12. Lu Briganti Musulinu

Tarantella che racconta a mo’ di cantastoria delle vita del famoso Brigante Giuseppe Musolino (1875-1956). Fu il più famoso brigante calabrese, accusato ingiustamente di aver sparato e ferito un uomo, e per questo fu condannato a 21 anni di carcere. Dopo due anni riuscì ad evadere (Gennaio 1899) dal carcere di Gerace, diventando così, il “brigante” dell’Aspromonte. E, come il personaggio di Alessandro Dumas, il Conte di Monte Cristo, si vendicò dei suoi accusatori e dei suoi nemici.
Dopo aver consumato la vendetta, fu di nuovo catturato e condannato all’ergastolo.
(Testo e Musica di Franco Pontoriero)

 

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